“Daniela Morfino: salari, diritti e solidarietà internazionale, il Governo Meloni resta indietro”

“Abbiamo intervistato in esclusiva per Prima Stampa l’onorevole Daniela Morfino, deputata del Movimento 5 Stelle, che ci parlerà di lavoro e salari, politiche sociali e della crisi umanitaria a Gaza.”

 

Il tema del salario minimo è tornato centrale nel dibattito politico: qual è la sua posizione e cosa dovrebbe fare il Governo per garantire retribuzioni più giuste?

Guardi, la questione del salario minimo è una battaglia di civiltà. In Italia ci sono milioni di lavoratori poveri che prendono 3 o 4 euro l’ora. Questo non è lavoro, è sfruttamento. Noi avevamo portato in Parlamento una proposta chiara: fissare a 9 euro lordi l’ora la soglia minima, per ridare dignità a chi lavora. La Meloni e la sua maggioranza l’hanno affossata, dimostrando di voler difendere i padroni dei contratti pirata invece dei cittadini. È una scelta politica precisa: tenere bassi i salari per garantire i profitti dei pochi. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi finché questa ingiustizia non sarà sanata.

 

Politiche sociali – Dopo la riforma del Reddito di Cittadinanza, ritiene che le nuove misure di sostegno siano sufficienti a tutelare chi è in difficoltà economica?

Hanno smantellato il Reddito di Cittadinanza, l’unico vero strumento universale di contrasto alla povertà che questo Paese abbia mai avuto. Lo hanno fatto per propaganda, trasformando i poveri in colpevoli. Risultato? Oggi abbiamo famiglie senza sostegno, disabili dimenticati, anziani soli, giovani costretti a tornare dai genitori perché non hanno più alcun aiuto. E intanto la povertà assoluta è ai massimi storici. È questa la loro idea di giustizia sociale? Noi continueremo a difendere i più fragili, perché lo Stato non può voltarsi dall’altra parte davanti a chi non ce la fa.

 

Transizione ecologica – Il Governo sta puntando abbastanza su energie rinnovabili e politiche ambientali, o rischiamo di restare indietro rispetto all’Europa? 

Sul clima e sull’ambiente il Governo Meloni è rimasto al secolo scorso. Parlano di sovranità energetica, ma nei fatti proteggono solo le lobby del gas e del fossile. Risultato: l’Italia rischia di perdere i fondi europei e migliaia di posti di lavoro nelle rinnovabili. Noi crediamo che la transizione ecologica sia una grande occasione economica oltre che ambientale: abbassare le bollette, creare occupazione green, ridurre le emissioni. Invece loro bloccano, rinviano, ostacolano. Così si condanna il Paese al ritardo e alla dipendenza dall’estero.

 

Diritti e democrazia – Come valuta l’approccio del Governo nazionale su temi come autonomia differenziata, riforma della giustizia e rapporti con l’Europa?

Quello che sta portando avanti questo Governo è un vero e proprio attacco alla nostra democrazia. L’autonomia differenziata dividerà l’Italia in due, aumentando le disuguaglianze tra Nord e Sud. La riforma costituzionale sul premierato concentra tutto il potere nelle mani di una sola persona, riducendo il Parlamento a una comparsa. E poi c’è la giustizia, con un tentativo costante di limitare l’indipendenza dei magistrati. È un disegno pericoloso, autoritario, che mina l’equilibrio dei poteri e la tenuta democratica del Paese. La Meloni vuole un Paese diviso e un potere concentrato. Noi non lo permetteremo: difenderemo l’Italia unita, i diritti dei cittadini e la democrazia parlamentare.

 

Come giudica l’iniziativa della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza?”- “Cosa dovrebbe fare l’Italia di fronte alla crisi umanitaria a Gaza?”
La tragedia di Gaza è una ferita aperta. Ogni giorno muoiono civili, donne, bambini, e il Governo Meloni continua a fare finta di nulla. Nessuna presa di posizione forte, nessuna condanna chiara, nessun passo diplomatico concreto. Eppure l’Italia potrebbe avere un ruolo importante per chiedere un cessate il fuoco e per aprire corridoi umanitari. La Flotilla è un gesto di coraggio civile e di solidarietà. Ma mentre cittadini da tutto il mondo si muovono per aiutare, il nostro Governo resta immobile. Questo silenzio è complicità e prima o poi ne renderanno conto.