
Una maxi operazione antimafia ha colpito il clan Scalisi di Adrano, con 24 arresti eseguiti dalla polizia. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania e dal Servizio centrale operativo, ha visto impegnate le squadre mobili di diverse città italiane – tra cui Napoli, Caserta, Taranto, Nuoro, Sassari, Udine, Pavia, Siracusa e Chieti – e il commissariato di Caltagirone, con il supporto di oltre 150 operatori, reparti cinofili ed elicotteri.
I reati contestati a vario titolo sono associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, detenzione abusiva di armi, ricettazione e uso illecito di dispositivi di comunicazione da parte di detenuti.
Un punto cruciale dell’inchiesta riguarda Pietro Lucifora, ritenuto reggente del clan. Dopo l’omicidio del figlio diciassettenne, avvenuto ad aprile a Francofonte, Lucifora avrebbe pianificato un agguato a settembre con l’uso di armi e false divise da carabinieri, per colpire i presunti responsabili.
Le indagini hanno permesso di sventare il progetto: durante una perquisizione a Chieti, nel garage di Pietro Schilirò, sono state trovate due uniformi dell’Arma pronte per l’uso, mentre nell’abitazione di Lucifora sono stati scoperti 550 grammi di cocaina e nell’appartamento di Angelo Gemmellaro un revolver privo di matricola.
Gli arrestati
Sono finiti in carcere:
- Biondi Vincenzo, 48 anni
- Bonura Antonino, 36 anni
- Castro Pietro, 28 anni
- Centamore Emanuele, 24 anni
- Di Primo Alfio, 58 anni
- Garofalo Antonino, 57 anni
- Lo Curlo Alfio, 33 anni
- Nicolosi Concetto Cristian, 22 anni
- Panto Sotaja, 40 anni
- Sangrigoli Dario, 25 anni
- Scafidi Salvatore, 28 anni
- Scalisi Alfio, 23 anni
- Schilirò Pietro, 58 anni
- Stissi Andrea, 28 anni
Le persone fermate il 16 settembre e ora anch’esse in carcere:
- Castro Vincenzo, 23 anni
- Intili Davide, 25 anni
- Lo Cicero Salvatore, 32 anni
- Lucifora Pietro Giuseppe, 48 anni
- Lucifora Mario, 48 anni
- Gemmellaro Angelo, 47 anni
- Mannino Francesco, 42 anni
- Mannino Biagio, 38 anni
- Ricceri Antonio, 22 anni
- Sciacca Mario, 24 anni
Le indagini hanno inoltre accertato l’uso illecito di telefoni cellulari in carcere da parte di alcuni indagati, utilizzati non solo per mantenere i contatti con l’organizzazione, ma anche per pianificare nuove attività criminali.
L’operazione ha ricostruito le attività del clan tra ottobre 2023 e settembre 2025, mettendo in luce una rete ramificata che, dal traffico di droga alle estorsioni, manteneva il controllo sul territorio.
Determinante è stato il contributo del commissariato di Caltagirone, che ha collaborato attivamente alle indagini e agli arresti, confermando la centralità del Calatino nelle strategie investigative contro la criminalità organizzata.
Un colpo durissimo al clan Scalisi, ma anche un segnale chiaro: lo Stato continua a presidiare il territorio e a contrastare con fermezza ogni tentativo di riaffermazione mafiosa.













