Riccardo Tucci: “Crisi umanitaria a Gaza: il Movimento 5 Stelle chiede un ruolo più attivo dell’Italia”

Abbiamo intervistato in esclusiva per Prima Stampa Riccardo Tucci Deputato del Movimento cinque stelle che ci parlerà di Gaza.

Qual è la sua valutazione sulla crisi umanitaria in corso a Gaza e su come la comunità internazionale, inclusa l’Italia, sta rispondendo?

A Gaza è in corso un genocidio, perpetrato da un Governo criminale che agisce al di fuori del diritto internazionale ed è privo del minimo senso di umanità. I governanti dei paesi occidentali, europei e arabi (tranne qualche rara eccezione) sono corresponsabili di ciò che sta accadendo in Palestina. Quanto all’Italia, dobbiamo ringraziare gli attivisti italiani della Global Sumud flottilla (su cui c’era anche il nostro senatore Marco Croatti) per aver salvato l’onore del nostro Paese calpestato dal Governo Meloni.

Ritiene che l’Italia dovrebbe assumere un ruolo più attivo nel promuovere un cessate il fuoco e nel sostenere iniziative di pace?

Certo che l’Italia dovrebbe avere un ruolo maggiormente protagonista, nella storia abbiamo sempre avuto una eccellente tradizione diplomatica. Noi italiani sappiamo parlare a tutti, indistintamente, angeli e demoni, è nel nostro Dna. Purtroppo oggi al Governo ci ritroviamo gente non all’altezza della situazione, inadeguata e miope. Il Governo Meloni, lungi dall’essere sovranista, agisce da governo fantoccio di Washington e Tel Aviv. Esegue ordini, non prende iniziative autonome. Tra l’altro, il Governo Meloni continua la compravendita di armi con Tel Aviv e non ha ancora stracciato il memorandum di cooperazione militare con Israele.

Quali azioni concrete il Parlamento italiano o il suo partito stanno sostenendo per garantire l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza?

Il Movimento 5 stelle, un mese fa, ha destinato 1 milione di euro delle restituzioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali in aiuti umanitari e generi alimentari alla popolazione di Gaza, tramite l’associazione Music for peace e la Global Sumud Flottilla. Abbiamo visto come è andata a finire la spedizione: bloccata illegalmente da Israele in acque internazionali in spregio alle norme di diritto internazionale. Oggi gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza sono garantiti (si fa per dire) dalla Ong statunitense Gaza Humanitarian Foundation, sulle cui modalità di distribuzione c’è molto da ridire. I luoghi individuati sono spesso teatro di stragi ad opera dei soldati dell’Idf, che fanno al tiro al bersaglio sui gazawi in cerca di cibo. Barbarie pura, la banalità del male.

 

Come si può conciliare la necessità di sicurezza per tutte le parti con il rispetto del diritto internazionale umanitario e la protezione dei civili?

Dovremmo avere a capo del Governo statunitense e israeliano degli statisti, saggi e lungimiranti. Cosa che fatico a intravedere. L’ONU non ha la forza d’imporre nulla, allo stesso modo gli altri organi di garanzia internazionali, le cui prese di posizione sono prive di efficacia. La soluzione rimane sempre quella dei “Due popoli in due Stati”.

Che messaggio intende mandare alle organizzazioni internazionali e ai governi riguardo la tutela dei bambini e delle famiglie colpite dal conflitto?

Dico loro di svegliarsi, di non chiudere gli occhi, di ribellarsi alla situazione attuale. Già solo la morte di un bambino dovrebbe destarli dal torpore, “non farli dormire la notte”, figuriamoci la morte innocente di 60 mila civili di cui 20 mila bambini. Cifre, chiaramente, rilevate per difetto.