
In occasione della Giornata missionaria mondiale, la comunità dei venezuelani emigrati a Mirabella ha chiesto una messa per ricordare e pregare per i familiari e il popolo venezuelano che da anni soffre per una situazione politica ed economica molto difficile. Don Cristian Frisa, memore della sue esperienza missionaria di sei mesi in Bolivia, è stato lieto di tenere la liturgia in spagnolo e durante l’omelia ha ricordato l’importanza di ‘vivere per donare, aprire il cuore e creare relazioni che restano’. Presente il gruppo missionario San Giuseppe di Caltagirone insieme a suor Olga della Colombia – da 30 anni in Italia e referente per le missioni della diocesi di Caltagirone – che ha invitato tutti a ‘portare la gioia di vivere e avere fiducia perché dove c’è chiesa c’è casa’. Don Marco Casella ha parlato delle difficoltà e dei sacrifici degli emigrati, mentre il sindaco Giovanni Ferro ha ringraziato i venezuelani perché ‘hanno arricchito il patrimonio umano della comunità mirabellese’. Rosalba, a nome della comunità venezuelana, ha ringraziato i sacerdoti, le due suore Dorotee e l’amministrazione comunale per l’aiuto ricevuto perché si sono sentiti bene accolti e si sono integrati con facilità. Da qualche anno esiste una comunità venezuelana formata da circa 35 persone, quasi tutti hanno origine mirabellese e tanti vengono dalla città di Benares, a sei ore dalla capitale. Il gruppo è formato da coppie (ci sono famiglie divise) che vivono in affitto, genitori con figli che vanno a scuola e singoli, molti lavorano nella ristorazione, sono badanti o fanno pulizie a domicilio.










