Quindici mesi in Consiglio: Cancelleri traccia il bilancio e rilancia nuove proposte per la città”

Abbiamo intervistato in esclusiva per Prima Stampa Vincenzo Cancelleri consigliere comunale di Caltanissetta che ci parlà della sua esperienza da consigliere

Guardando a questi primi 15 mesi in Consiglio comunale, qual è la sua valutazione generale dell’esperienza?

«È stata un’esperienza intensa e formativa, caratterizzata da un confronto costante con le esigenze reali della città. Ho avuto modo di approfondire da vicino le dinamiche amministrative e di lavorare per portare in Consiglio non solo critiche ma anche proposte concrete. Questi primi quindici mesi hanno confermato che il ruolo di consigliere comunale, se svolto con serietà, è un presidio fondamentale di democrazia, controllo e stimolo verso la Giunta.»

In questi mesi, quali sono state le battaglie o le proposte che ritiene più significative?

«Mi sono concentrato su tre priorità: sicurezza, manutenzione urbana e politiche sociali.Ho presentato mozioni e richieste di accesso agli atti su temi che riguardano la sicurezza in Centro Storico con l’approvazione di una Mozione firmata da tutto il Consiglio Comunale, la tutela e la sistemazione degli spazi cittadini e la corretta gestione delle risorse. Ho anche sostenuto iniziative per dare voce a categorie spesso ignorate, come giovani, quartieri periferici e associazioni locali. Non mi interessa fare opposizione sterile, ma proporre soluzioni e monitorare che vengano attuate.»

Come giudica il lavoro dell’amministrazione comunale in questo periodo?

«Il giudizio è articolato: ci sono aspetti in cui l’amministrazione ha mostrato attenzione e programmazione per il futuro, ma anche settori in cui la città continua a non vedere risultati tangibili. I cittadini hanno bisogno di risposte su temi concreti: decoro urbano, pulizia delle strade incremento dei corsi Universitari, riqualificazione degli spazi pubblici. Il mio ruolo non è quello di “dire solo no”, ma di vigilare, denunciare le inefficienze e allo stesso tempo proporre alternative. La città non può permettersi immobilismo né autocelebrazione.»

Il suo nome è spesso associato a un impegno sportivo e politico radicato nel territorio?

«È un impegno che viene prima dello sport. Ho sempre creduto che chi si candida debba partire dall’ascolto, dalla presenza nei quartieri, dal rapporto con le persone e le associazioni. La politica senza territorio diventa propaganda; il territorio senza politica diventa rassegnazione. Il mio stile è semplice: parlare con la gente anche quando non ci sono elezioni, portare in aula le loro richieste e continuare a rendere conto pubblicamente del lavoro svolto.»

Guardando al futuro, quali sono i suoi obiettivi per il prossimo anno di mandato?

«Voglio continuare a lavorare su due livelli: il controllo dell’operato dell’amministrazione e l’elaborazione di proposte concrete.

Tra le priorità che intendo portare avanti ci sono:

• un piano serio per il decoro urbano e la manutenzione ordinaria,

• misure per sostenere le attività economiche locali e contrastare lo spopolamento,

• iniziative per la partecipazione civica, soprattutto dei giovani,

• attenzione costante alle fragilità sociali, perché una città si giudica da come tratta chi è più in difficoltà.Il mio obiettivo è chiaro: non fare presenza, ma incidere.»