In questo giorno vengono organizzati eventi, conferenze e campagne informative per educare i datori di lavoro e i dipendenti sulla gestione dei rischi sul posto di lavoro, sull’importanza della formazione in tema di sicurezza e sull’adozione di misure preventive.
Il tema della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro di quest’anno è “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”.
L’attenzione è rivolta all’impatto delle nuove tecnologie sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra gli aspetti considerati vi sono l’automazione, l’impiego di dispositivi intelligenti per la prevenzione dei rischi, i sistemi di monitoraggio avanzati, la realtà virtuale ed estesa, nonché la gestione del lavoro mediata da algoritmi. La digitalizzazione ha inoltre trasformato le modalità operative, favorendo la diffusione del telelavoro e delle piattaforme digitali di lavoro.
Nel 2024, in Sicilia, si sono registrati 81 decessi sul lavoro, con un incremento del 24,6% rispetto all’anno precedente, quando i morti erano stati 65. I dati, forniti dall’Inail, evidenziano che la Sicilia si trova in zona gialla per quanto riguarda la mortalità sul lavoro, con un indice di incidenza di 6,4 morti per milione di occupati, pari alla media nazionale.
In Italia nel 2024 sono state 1.090 le vittime sul lavoro contro i 1.041 decessi del 2023 (+4,7%). Il settore delle Costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 156. Seguito da Trasporti e Magazzinaggio (111), dalle Attività Manifatturiere (101) e dal Commercio (58). Per quanto riguarda i lavoratori, sono gli stranieri e gli ultrasessantacinquenni i più coinvolti. I lavoratori stranieri sono soggetti a un rischio di infortunio mortale maggiore rispetto agli italiani, infatti, gli stranieri registrano 74,2 morti ogni milione di occupati, contro i 29,7 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.
Per fermare la strage delle morti sul lavoro serve un impegno concreto e condiviso. Il primo passo è garantire una formazione obbligatoria, continua e di qualità. È fondamentale rafforzare i controlli: più ispettori, verifiche frequenti e sanzioni severe per chi non rispetta le regole. Un ruolo centrale lo può fornire la tecnologia, con l’impiego di dispositivi intelligenti e sistemi di monitoraggio in grado di prevenire incidenti prima che accadano. Bisogna promuovere una vera cultura della sicurezza, in cui la tutela della vita venga prima del profitto, anche attraverso campagne di sensibilizzazione e premi per le aziende virtuose.
Un’attenzione particolare va riservata ai lavoratori più vulnerabili: stranieri, anziani e precari, spesso più esposti ai rischi e meno tutelati. Infine, è fondamentale il coinvolgimento di tutte le parti sociali – imprese, sindacati e istituzioni – per costruire insieme luoghi di lavoro più sicuri per tutti.
Il lavoro non deve mettere a rischio la vita, ma deve garantire sicurezza, salute e dignità per ogni lavoratore.
Foto tratta da confederazione Cnl
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