Il progetto “Jazz Mood” nasce come rilettura raffinata del repertorio di Mario Venuti, uno degli interpreti più colti e versatili della scena musicale italiana. Il concerto si snoda tra brani celebri del suo repertorio, reinterpretazioni in chiave jazz di canzoni italiane senza tempo, e incursioni nei suoni caldi e ritmici del Brasile, paese da sempre molto caro all’artista siciliano.
“Con il contributo di musicisti di grande versatilità rileggerò alcuni brani del mio repertorio (e non solo) puntando al nocciolo emozionale delle canzoni. Sarà un concerto più vicino al jazz che al pop rock, e ovviamente non mancherà una spruzzata di Brasile”, ha raccontato Venuti.
Jazz Mood è un’esperienza sonora intensa, che mette al centro la voce inconfondibile e la sensibilità musicale di Venuti. Accompagnato da una formazione in quartetto, il cantautore siciliano spazia con naturalezza tra jazz, bossanova, pop d’autore e world music. La serata promette di essere un viaggio tra sonorità sofisticate e testi profondi, capaci di toccare le corde dell’anima.
Nato a Siracusa il 28 ottobre 1963, ma cresciuto artisticamente a Catania, Mario Venuti ha iniziato la sua carriera negli anni ’80 con la band Denovo, una delle realtà più innovative del pop italiano dell’epoca. Nel 1994 intraprende il percorso solista, che lo porterà a diventare una delle voci più originali e riconoscibili del cantautorato contemporaneo. Tra i suoi brani più noti: Crudele, Fortuna, Veramente, Un altro posto nel mondo e Mai come ieri (in duetto con Carmen Consoli).
Il suo ultimo album, “Tra la carne e il cielo”, pubblicato il 19 aprile 2024, rappresenta un’evoluzione elettrificata del precedente lavoro Tropitalia. Un progetto denso e stratificato, in cui Venuti esplora nuove sonorità internazionali, mescolando pop, jazz, blues, elettronica e strumenti della tradizione afro-brasiliana. L’album utilizza una vasta gamma di strumenti: dalla chitarra elettrica al synth, dal contrabbasso ai fiati, dalle percussioni etniche agli archi.
Le tematiche affrontate nel disco spaziano dal sociale alla spiritualità, dal corpo alla memoria, in un intreccio che conferma la capacità dell’artista di superare le convenzioni – musicali e non – rimanendo sempre fedele a un’estetica sofisticata, ma accessibile.
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