È l’occasione per riscoprire le idee visionarie che hanno gettato le fondamenta di un’Europa unita e solidale.
In occasione della Giornata dell’Europa, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani ha ricordato il ruolo storico della Sicilia nel processo d’integrazione europea, citando la Conferenza di Messina del 1955. Attorno al tavolo sedevano i sei Paesi fondatori. A guidare quell’incontro fu un grande siciliano, il ministro degli Esteri Gaetano Martino, messinese, che con visione e determinazione contribuì a gettare le basi per i Trattati di Roma del 1957. La Conferenza di Messina fu l’inizio del cammino verso l’Europa unita. A settant’anni da quell’evento, la Regione celebrerà l’anniversario con un grande appuntamento a Taormina a giugno, volto non solo a commemorare il passato, ma anche a riflettere sul futuro dell’Europa e sul ruolo strategico della Sicilia come ponte tra continenti e culture.
Il 9 maggio 1950, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman presentò una proposta destinata a cambiare il corso della storia europea. Nella sua dichiarazione, Schuman suggeriva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), in cui i paesi partecipanti – a cominciare da Francia e Germania – avrebbero unito le loro produzioni di carbone e acciaio sotto una Alta Autorità comune. Questa iniziativa mirava a rendere materialmente impossibile una guerra tra Francia e Germania, storiche rivali, grazie alla condivisione di risorse fondamentali per l’industria bellica. La proposta di Schuman rappresentò una risposta pragmatica a una crisi profonda. Oltre a prevenire nuovi conflitti, l’obiettivo era anche quello di rilanciare l’economia e migliorare le condizioni di vita attraverso una cooperazione concreta.
La CECA, nata nel 1951 con l’adesione di Francia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, fu il primo passo verso l’integrazione europea. Da qui prese avvio il lungo cammino che avrebbe portato, nei decenni successivi, alla nascita dell’attuale Unione europea. L’idea alla base era semplice ma potente: l’unione degli interessi economici avrebbe creato una solidarietà reale tra le nazioni, trasformando l’Europa in uno spazio di cooperazione invece che di conflitto.
La Dichiarazione Schuman non fu solo un discorso politico, ma l’atto fondativo dell’Europa unita. Essa pose le basi di un modello innovativo di integrazione pacifica tra Stati sovrani, ispirato a valori di cooperazione, sviluppo e solidarietà.
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