“Lo ha denunciato con forza la CNA Sicilia nel corso del convegno organizzato il 16 maggio scorso al Palacongressi Villaggio Mosè di Agrigento, durante il quale è stato presentato il “VI Osservatorio Burocrazia. Cento semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese.”
I numeri sono impietosi: 3,4 miliardi di euro l’anno, pari a 312 ore di lavoro per impresa e 9.800 euro spesi per ciascun imprenditore solo per rispettare pratiche amministrative spesso ridondanti, poco chiare e inutilmente complesse. Su scala nazionale, il conto della burocrazia arriva a 43 miliardi di euro, una cifra che sottrae ossigeno vitale agli investimenti produttivi e all’occupazione.
Il responsabile del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi di CNA Nazionale, Marco Capozi, ha illustrato i casi più eclatanti di malaburocrazia, sottolineando come il sistema attuale freni l’iniziativa imprenditoriale e soffochi il potenziale delle piccole imprese. In risposta, l’Osservatorio ha messo sul tavolo 100 proposte concrete per tagliare la burocrazia, semplificare gli adempimenti e ridurre i costi, restituendo così competitività al tessuto economico.
All’incontro hanno partecipato figure istituzionali di primo piano, tra cui Giuseppe La Greca, magistrato del Consiglio di Stato, e Giusi Savarino, assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, che hanno offerto una visione istituzionale delle criticità e della necessità di un cambio di passo. Il dibattito è stato aperto dai saluti di rappresentanti locali come l’assessore comunale Marco Vullo, il vice prefetto vicario Elisa Vaccaro, il presidente CNA Agrigento Francesco Di Natale e Giuseppe Pendolino, presidente del Libero Consorzio Comunale.
A chiudere i lavori, una riflessione forte e chiara del segretario regionale di CNA Sicilia, Piero Giglione: ” I 3,4 miardi di euro e le migliaia di ore sprecate ogni anno in adempimenti burocratici sono risorse che le nostre imprese potrebbero e dovrebbero destinare a innovazione, crescita e occupazione. La burocrazia non è solo un costo, ma un freno allo sviluppo della Sicilia.
L’appello lanciato dalla CNA è inequivocabile: la semplificazione amministrativa non può più essere rimandata. Serve un’azione rapida e concreta da parte delle istituzioni per snellire i procedimenti e liberare le energie imprenditoriali, soprattutto in un territorio come quello siciliano, che ha bisogno di crescita economica, investimenti e opportunità.
In un’epoca in cui velocità e flessibilità sono cruciali, il sistema burocratico italiano – e in particolare quello siciliano – rischia di diventare il principale ostacolo alla ripresa.
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