A Mirabella si viaggia in Africa e Asia con una mostra di tessuti

Chi visita Mirabella Imbaccari può adesso compiere un viaggio ideale di grande fascino sulle orme di Marco Polo, dove i tessuti di antiche culture e lontani Paesi sono i protagonisti di una nuova mostra che arricchisce l’offerta culturale e turistica della cittadina. Negli ex magazzini di palazzo Biscari è stata inaugurata la mostra permanente “Quello che resta, intrecci tra Oriente e Occidente”, una ventina di abiti tradizionali provenienti da Giappone, Birmania, Tibet, Uzbekistan, Turkmenistan, Iran, Kurdistan, Siria, Palestina, Egitto, Iraq-Giordania, Tunisia, Camerun-Nigeria, Kenia-Tanzania. Si tratta della collezione Martina Corgnati che la storica d’arte milanese (figlia della nota cantante Milva) ha donato alla Fondazione MeSSina, una collezione di tessuti pregiati e molto rari che è stata raccolta in 30 anni di ricerche attraverso viaggi e antiquari e adesso è possibile visitare attraverso un progetto finanziato da fondi europei il cui allestimento è stato curato dagli architetti Giuseppe Intersimone e Giuppi Sindoni.

L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da un incontro coordinato da Gaetano Giunta, fondatore della Fondazione MeSSina e la prof.ssa Corgnati ha precisato in un suo intervento video che “si tratta di costumi, alcuni sono abiti da cerimonia, altri abiti rituali o particolarmente preziosi ed eleganti con anche degli accessori che ci raccontano di culture specifiche che li hanno prodotti per determinate circostanze. Qualche abito risale a fine ‘800 – primi ‘900 e i più recenti hanno 50 anni; raccontano mondi preziosi, mondi scomparsi e complessi, sia dal punto di vista del reperimento del materiale tessile che del colore. Sono abiti spesso di straordinaria ricchezza cromatica le cui forme e decorazione sono stati realizzati sulla base di una codificazione simbolica dal mio punto di vista preziosissima. Mirabella è il luogo perfetto per la valorizzazione di questi abiti che sono il complemento perfetto per valorizzare una tradizione importante come quella del tombolo”.

La mostra si apre con un grande merletto a tombolo a forma di colonna realizzato da 21 merlettaie mirabellesi (Franca Addario, Anna Maria Bonura, Filippa Casale, Maria Grazia Casale, Filippa D’Angelo, Anna D’Avola, Concetta Di Dio, Agata Dieli, Flora Di Pasquale, Loredana Di Stefano, Maria Angela Di Stefano, Maria Concetta Ferro, Clara Giarmanà, Santina Gurrata, Filippa Montalbano, Dora Naso, Ambrosina Patrì, Rocchina Presti, Giuseppina Ragusa, Sara Susino, Maria Grazia Zumbo) quasi tutte riunite nell’associazione ‘Opera del tombolo e delle arti manuali’. I vari esperti presenti provenienti da Lombardia e Campania hanno evidenziato l’importanza dell’economia del dono come processo di trasformazione sociale ed economica, dono che diventa bene relazionale e attiva nuove letture della realtà all’insegna del valore della bellezza.