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Cala il sipario sul festival del teatro amatoriale di Grammichele. La giuria premia…

Cala il sipario sulla prima edizione del Festival del Teatro Amatoriale Dialettale – Città di Grammichele. Tenutosi dal 26 luglio al 3 agosto 2025 in Piazza Carlo Maria Carafa, ha ufficialmente chiuso i battenti con una cerimonia di premiazione che ha celebrato la passione e il talento delle compagnie teatrali. Il vincitore di questa prima edizione per la migliore rappresentazione è stato “Mprestimi a to’ mugghieri” dell’Associazione Rosso Sipario di Caltagirone.

Gli altri premi sono andati alla bravissima e applauditissima, Laura Giandinoto (“L’ha fatto una signora”) quale miglior attrice protagonista e a Giuseppe Gulizia (“Taspiettu ’Mparadisu”) quale miglior attore protagonista; a ricevere il premio per la migliore attrice non protagonista è stata Giusy Manduca (“Biscotti alle noci” ) mentre Ciro Gaito ((Biscotti alle noci”) è stato premiato quale migliore attore non protagonista; infine il prestigioso riconoscimento per la migliore rappresentazione è andato a “Mprestimi a to’ mugghieri” dell’Associazione Rosso Sipario di Caltagirone. Ad assegnare i premi, è stata una non precisata – “giuria competente”, come ha dichiarato Pietro Palermo vice presidente dell’associazione Gruppo Teatrale “Mario Grosso”, “volutamente anonima per evitare discussioni che – ha precisato Palermo – poi ci sono sempre, anche se affermano di esibirsi per sana competizione”; Per quanto riguarda l’indicazione dei premi, sembra non esistesse un vero e proprio regolamento scritto e consegnato alle compagnie teatrali  – perlomeno secondo quanto affermato da una di esse – che stabilisse i criteri di assegnazione; forse a causa del poco tempo disponibile – giacché il festival, a detta degli organizzatori, sarebbe stato pianificato e realizzato nel giro di un solo mese.

Il festival, promosso dal Gruppo Teatrale “Mario Grosso” con il patrocinio del Comune e della Regione Siciliana, ha rappresentato un momento di grande partecipazione e vivacità culturale per la città.

Ricordiamo i cinque lavori in concorso. Ad aprire la manifestazione il 26 luglio è stata “A famigghia difittusa” messa in scena dall’Associazione Show People di Caltagirone; è stata poi la volta di “Biscotti alle noci” rappresentata da Eketla Gruppo Artistico Culturale di Grammichele; venerdì 1 agosto è andata in scena “Mprestimi a to’ mugghieri” dell’Associazione Rosso Sipario di Caltagirone; sabato “Taspiettu ’Mparadisu” dalla compagnia  Amici per di (A) Letto di Delia (CL); infine domenica 3 agosto con “L’ha fatto una signora”  a cura della Compagnia Teatro Angelo Musco – Ciccio Tornello di Grammichele che ha chiuso il festival.

A seguire la premiazione. Un particolare momento della manifestazione ha visto protagonista anche la politica. Sabato, prima della rappresentazione è stato invitato a salire sul palco l’onorevole Giuseppe Lombardo che si è congratulato con gli organizzatori per la felice iniziativa che dà lustro alla cittadina. Di questo intervento, che potrebbe aver suscitato qualche polemica – perlomeno da quanto abbiamo udito bisbigliare da una parte del pubblico presente – ne parleremo successivamente in un articolo a parte. A intervenire per la parte politica, anche l’assessora Rossella Ledda che ha fatto gli onori di casa e ringraziato tutti gli intervenuti e soprattutto il onorevole Lombardo per il sostegno dato alle varie iniziative dell’estate grammichelese, impegnandosi a sostenerla anche per il prossimo anno.    

Parlando di questa iniziativa, il presidente dell’associazione Gruppo Teatrale “Mario Grosso, Francesco (detto Tano) Mantello aveva dichiarato: “Il festival nasce con l’obiettivo di valorizzare il teatro amatoriale, favorire il confronto tra compagnie e offrire al pubblico grammichelese momenti di divertimento e riflessione”.

Abbiamo sentito anche il vice presidente del Gruppo Teatrale, Pietro Palermo, che ha aggiunto “Il festival nasce dalla voglia di promuovere la cultura e perché sono convinto che il teatro abbia il potere di connettere le persone un modo per far nascere nuove collaborazioni, scambi di idee e amicizie, rafforzando il tessuto culturale di una comunità”. E per quanto riguarda il futuro, ha aggiunto: “Siamo fiduciosi di portare avanti questa iniziativa. Organizzare un festival è indubbiamente molto impegnativo e faticoso ma è un atto d’amore verso il teatro in sé. Un modo per ricordare che il teatro non è solo intrattenimento ma una forma d’arte viva e pulsante. Indispensabile per la crescita personale e collettiva”.

Nel corso del festival amatoriale, ogni spettacolo ha portato in scena il dialetto come lingua viva, capace di raccontare con ironia e profondità le dinamiche familiari, le piccole manie quotidiane e le grandi emozioni. Il dialetto grammichelese, insieme alle varianti catanesi e calatine, ha risuonato tra le mura della piazza, regalando momenti di autentica commozione e risate.

Il Festival del Teatro Amatoriale Dialettale di Grammichele si candida a diventare un appuntamento fisso nel calendario culturale siciliano. Certo, ci sono aspetti organizzativi che meriterebbero, a nostro avviso, più attenzione, forse più trasparenza e, sicuramente, più tempo per organizzarlo. Anche perché questi gruppi – nonostante le difficoltà logistiche e finanziarie – portano avanti un lavoro prezioso di ricerca linguistica, scrittura originale, e rievocazione storica, spesso coinvolgendo attori di tutte le età. Il dialetto siciliano, con le sue varianti, è ricco di musicalità, ironia e profondità e le manifestazioni teatrali dialettali, come questa che si è tenuta a Grammichele, non sono solo spettacoli: sono occasioni di incontro, scambio intergenerazionale, e valorizzazione del territorio. Attraverso il teatro, la comunità si racconta, si riconosce, si rinnova e, soprattutto, si unisce.

Redazione 1

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