Abbiamo intervistato in esclusiva per Prima Stampa Debora Ciaccio, assessore di Santa Margherita Belice, che parla dello svolgimento del Premio Gattopardo.
Come nasce il Premio Gattopardo e quale significato ha per la comunità di Santa Margherita di Belìce?
Il Premio Letterario Internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa nasce nel 2003 con l’intento di onorare la memoria e l’eredità culturale del celebre autore de Il Gattopardo, profondamente legato a Santa Margherita di Belìce, dove trascorreva le estati nella dimora di famiglia: il Palazzo Filangeri Cutò, oggi uno dei luoghi simbolo della manifestazione.
Il Premio è diventato negli anni il cuore pulsante della nostra proposta culturale e un autentico simbolo identitario per la comunità. Non rappresenta solo un riconoscimento letterario, ma un’occasione per valorizzare la storia, la memoria e il patrimonio immateriale di questo territorio.
Per Santa Margherita di Belìce è motivo di orgoglio e riscatto: un Festival che ci pone al centro di un dialogo culturale internazionale, contribuendo allo sviluppo turistico, economico e sociale della città.
Quali sono i criteri principali con cui vengono scelti i premiati ogni anno?
La selezione dei premiati è affidata a una giuria altamente qualificata, presieduta dal professor Silvano Nigro, uno dei più autorevoli studiosi di letteratura italiana contemporanea. Ogni anno viene scelto un autore – di fama internazionale – il cui lavoro letterario si sia distinto per l’alto valore culturale e per l’approfondimento di temi centrali per la convivenza pacifica dei popoli nel Mediterraneo, in linea con lo spirito umanistico di Tomasi di Lampedusa.
Nel corso delle edizioni abbiamo avuto l’onore di premiare grandi scrittori come Abraham Yehoshua, Orhan Pamuk, Kazuo Ishiguro, molti dei quali Premi Nobel per la Letteratura, consolidando il prestigio del Premio sul piano internazionale.
Il premio prevede eventi collaterali come presentazioni di libri, mostre o spettacoli? Se sì, come vengono strutturati?
Assolutamente sì. Il Premio è il cuore di un Festival più ampio, che si sviluppa lungo più giorni e coinvolge diverse forme artistiche e culturali. Accanto alla cerimonia ufficiale di consegna del premio, organizziamo:
Laboratori di scrittura creativa con gli studenti, come l’Officina del Racconto, che coinvolge giovani narratori provenienti da tutta la Valle del Belìce;
Presentazioni di libri, mostre, incontri con gli autori, reading scenici e tavole rotonde su temi legati alla letteratura, alla memoria, al Mediterraneo;
Serate di musica, teatro e spettacoli dal vivo, che animano lo scenario suggestivo di Piazza Matteotti, di fronte al Palazzo Filangeri Cutò;
Una serata conclusiva dedicata all’enogastronomia del Gattopardo, con la partecipazione di eccellenze siciliane come il Maestro Nicola Fiasconaro.
L’intero programma è pensato per creare un dialogo tra passato e futuro, tra la cultura alta e la partecipazione popolare, offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente.
Che tipo di pubblico partecipa alla manifestazione? Avete registrato un aumento dell’interesse da parte di turisti o giovani?
Il pubblico è variegato e in costante crescita. Accanto ai lettori più affezionati e al pubblico locale, abbiamo registrato negli ultimi anni un aumento significativo di turisti culturali, provenienti sia da altre regioni italiane che dall’estero. Questo è confermato dai dati: nel 2025 abbiamo registrato un incremento del 32% delle presenze turistiche a Santa Margherita di Belìce.
Cresce anche l’interesse da parte dei giovani, grazie alle attività formative e inclusive del Festival, come i laboratori dell’Officina del Racconto, pensati per avvicinare le nuove generazioni alla lettura, alla scrittura e ai valori della letteratura.
La crescente attenzione dei media – tra cui LA7 e il New York Times, che ha inserito Santa Margherita tra le 52 mete da visitare nel 2025 – dimostra come il Premio stia diventando una leva strategica per il turismo culturale in Sicilia.
Quali novità o obiettivi avete in programma per le prossime edizioni del Premio Gattopardo?
Il nostro obiettivo per le prossime edizioni è rafforzare sempre più l’internazionalizzazione del Premio, coinvolgendo autori e intellettuali da nuovi contesti geopolitici del Mediterraneo e oltre. Vogliamo inoltre valorizzare il legame tra letteratura e territorio con nuovi progetti che uniscano cultura, turismo sostenibile, gastronomia e paesaggio.
Tra le novità stiamo lavorando all’ampliamento del programma collaterale, con residenze d’autore, percorsi educativi e una rete più strutturata di eventi nei Comuni delle Terre Sicane, in sinergia con scuole, università, istituzioni e Parchi Letterari.
L’obiettivo finale è consolidare il Premio non solo come un riconoscimento letterario di prestigio, ma come una piattaforma culturale permanente, capace di generare relazioni, opportunità e identità condivisa.
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