Caltagirone celebra la ceramica: inaugurata la mostra “Divo Jacobo Majori Apostolo dicatum” a Palazzo Libertini
Nel cuore barocco di Caltagirone, città simbolo della ceramica siciliana, si è aperto un nuovo capitolo culturale. Ieri pomeriggio, 7 agosto, a Palazzo Libertini di San Marco è stata inaugurata la mostra “Divo Jacobo Majori Apostolo dicatum”, un allestimento temporaneo che segna la rinascita del Museo Regionale della Ceramica, in attesa della sua sede definitiva. Un evento straordinario, giacché questa apertura, tanto attesa quanto necessaria, è il frutto di una collaborazione intensa e virtuosa tra istituzioni locali e regionali. In appena due settimane di lavoro, è stato possibile restituire alla città un presidio culturale di primo piano, dimostrando che la volontà condivisa può superare ostacoli logistici e tecnici.
Giuseppe D’Urso, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, da cui dipende il museo, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Ha apprezzato la disponibilità dell’amministrazione comunale, del sindaco, dell’assessore e dei colleghi del museo, affermando di aver trovato una soluzione intermedia per riaprire subito, seppur in forma parziale. Sono state superati anche i piccoli problemi tecnici tipici di un trasloco, cosicché il pubblico può tornare ad ammirare queste opere.
L’assessore ai Beni culturali Claudio Lo Monaco ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, che va oltre la semplice riapertura. Secondo l’assessore si è voluto rendere omaggio al professor Franco Minissi, ideatore dell’allestimento originario del 1965, riproponendo le sue teche e i suoi criteri espositivi “per masse”. Questa sede provvisoria permetterà, perlomeno queste le intenzioni dell’amministrazione, di tessere legami con altre città della ceramica siciliana, come Sciacca e Burgio, e di inserirsi nella programmazione nazionale delle 58 Città della Ceramica di antica tradizione.
A dare una prospettiva più profonda e sociale è intervenuta Carmela Cappa, già dirigente della Soprintendenza di Catania, che ha avuto un ruolo cruciale nella realizzazione della mostra. «La ceramica è un patrimonio democratico, alla portata di tutti e parte della vita quotidiana. Palazzo Libertini diventa oggi un luogo d’incontro, dove la devozione si trasforma in comunità nel nome di San Giacomo. Questo deve essere solo l’inizio di nuovi percorsi», ha affermato.
Il sindaco Fabio Roccuzzo, ha parlato di un vero e proprio gioco di squadra, ringraziando l’assessorato regionale ai Beni culturali per aver accolto la proposta di trasferire a Palazzo Libertini pezzi di grande valore. Ha affermato che si tratta di un’azione congiunta per dare continuità all’attività espositiva e per sostenere la crescita culturale e turistica di Caltagirone.
Mentre l’ex convento di Sant’Agostino, destinato a diventare la sede definitiva del museo, è ancora in fase di ristrutturazione sotto la supervisione della Soprintendenza, Palazzo Libertini si propone come fulcro dell’offerta culturale cittadina. Secondo le ultime stime, i lavori non saranno completati prima della fine del 2025, rendendo questo allestimento provvisorio un punto di riferimento per cittadini e turisti.
La mostra “Divo Jacobo Majori Apostolo dicatum” non è solo un’esposizione: è un segnale forte di resilienza culturale, un invito a riscoprire il valore della ceramica come linguaggio identitario e collettivo. Caltagirone, con la sua storia e la sua arte, continua a tessere legami tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione.
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