Abbiamo intervistato in esclusiva per Prima Stampa Gracy Urso, assessore di Acireale con deleghe alle Politiche giovanili, beni confiscati e legalità, contrasto all’evasione tributaria ed elusione, digitalizzazione e informatizzazione, e toponomastica. Ci parlerà del suo ruolo e degli obiettivi per la città.
«Assessore Urso, come interpreta il suo ruolo all’interno della giunta e quali sono le priorità che intende affrontare nell’immediato?»
Il mio ruolo all’interno della giunta è quello di dare concretezza a temi che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini. Nell’immediato intendo lavorare sui principali fronti che riguardano le mie specifiche deleghe , tra le principali sfide individuerei la necessità di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni nel futuro della città con iniziative mirate alle politiche giovanili per offrire nuove opportunità di crescita e partecipazione dei giovani acesi; accelerare i processi di digitalizzazione dei servizi comunali, così da renderli più accessibili semplificandone il rapporto con cittadino e rafforzare gli strumenti di contrasto all’evasione tributaria, nel rispetto della legalità e per garantire equità fiscale.
«In che modo il suo assessorato intende collaborare con le associazioni, i cittadini e le realtà produttive locali per valorizzare il territorio?»
L’assessorato intende operare attraverso un dialogo costante e aperto. Con le associazioni giovanili e culturali con percorsi di co-progettazione, per valorizzare le idee e le competenze dei giovani. Con le imprese e i professionisti locali si apriranno tavoli di confronto sul tema della digitalizzazione, così da favorire innovazione e crescita. Inoltre, la collaborazione con i cittadini e la commissione toponomastica sarà fondamentale anche per aggiornare e migliorare la toponomastica cittadina, che rappresenta un elemento identitario e di memoria collettiva.
«Quali obiettivi a medio termine si è posta per migliorare i servizi e la qualità della vita ad Acireale?»
A medio termine, l’obiettivo è rafforzare i servizi comunali attraverso la digitalizzazione, riducendo tempi e burocrazia. Parallelamente, intendiamo sviluppare politiche giovanili capaci di offrire opportunità formative, culturali e occupazionali, così da contrastare il rischio di dispersione e di emigrazione. Sul piano fiscale, continueremo a lavorare per recuperare risorse attraverso il contrasto all’evasione, garantendo equità e maggiore capacità di investimento in servizi pubblici.
«Guardando al lungo periodo, quale visione ha per Acireale e quali progetti concreti pensa possano trasformarla nei prossimi dieci anni?»
La mia visione è quella di un’Acireale moderna, inclusiva e sostenibile. Nei prossimi dieci anni immagino una città in cui i giovani siano protagonisti della vita sociale ed economica, in cui i servizi digitali siano parte integrante della quotidianità, e dove il rispetto delle regole fiscali consenta di investire stabilmente in qualità urbana e welfare. Anche la toponomastica, spesso sottovalutata, potrà diventare uno strumento di valorizzazione della storia e dell’identità cittadina, capace di rafforzare il legame tra comunità e territorio.
“Come pensa di coinvolgere i giovani acesi nella diffusione della cultura della legalità?
In un contesto istituzionale, parlare di legalità significa toccare un tema centrale nonché fondamento di ogni azione amministrativa.
Promuovere la cultura della legalità vuol dire, dunque, non solo far rispettare le norme, ma anche costruire un senso di responsabilità condivisa, in cui ciascuno si senta parte attiva del futuro della città, coinvolgendo particolarmente in modo diretto le scuole e i ragazzi, e, dando vita a progetti o segni tangibili che possano rappresentare nel tempo un riferimento della cultura della legalità.
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