
A Caltagirone, gli angeli indossano la divisa e salvano due persone
In una tranquilla casa del quartiere Santa Rita, il destino ha bussato con violenza: un uomo di 50 anni viene colpito da un infarto, e pochi istanti dopo, anche sua madre di 77 anni crolla al suolo per arresto cardiaco. Una tragedia doppia, simultanea, che avrebbe potuto spezzare due vite nello stesso istante. Ma non è andata così.
A cambiare il corso degli eventi è stata Sofia Sammartino, 19 anni, studentessa al primo anno di Scienze Infermieristiche. Con una prontezza che va oltre l’età e l’esperienza, ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco al padre, guidata dalla disperazione e dalle istruzioni della centrale operativa del 118. Il suo intervento ha tenuto acceso il cuore del padre fino all’arrivo dei soccorritori.
Nel frattempo, i sanitari dell’ambulanza India 7 stavano già affrontando una corsa contro il tempo. Ma quando anche la madre dell’uomo si è accasciata, il dramma si è raddoppiato. È intervenuta allora l’ambulanza medicalizzata Papa 1 di Grammichele, con medico e infermiere a bordo, riuscendo a rianimare anche la donna.
Entrambi i pazienti sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Gravina, dove sono stati sottoposti a interventi di angioplastica in Emodinamica. Oggi sono ricoverati nel reparto di cardiochirurgia, affidati alle cure dei medici.
Questa storia non è solo un fatto di cronaca: è la dimostrazione che il coraggio, la preparazione e l’amore possono cambiare il destino. Sofia non ha solo salvato suo padre. Ha dimostrato che anche un gesto semplice, se fatto con il cuore e nel momento giusto, può essere decisivo.
In Sicilia, ogni anno circa 2.000 persone muoiono per infarto miocardico acuto. In Italia, il numero sale a 150.000, e la metà non arriva in tempo in ospedale. Ecco perché il lavoro del 118 e la formazione al primo soccorso sono risorse vitali.