
Villa Patti, il gioiello in stile neogotico veneziano diventa polo culturale dell’entroterra siciliano
Villa Patti, a Caltagirone, è diventata negli ultimi anni molto più di una semplice location: è un vero e proprio polo culturale, un cuore pulsante di arte e comunità che accoglie spettacoli all’aperto con una naturalezza che sembra scritta nel suo destino. Tra le sue mura e i suoi giardini, il teatro ha trovato casa, e le compagnie amatoriali hanno trovato un palcoscenico dove poter esprimere passione, talento e dedizione. Villa Patti, sontuosa dimora aristocratica che oggi ospita il Museo delle Ville Storiche Caltagironesi e Siciliane, racconta attraverso la sua architettura neogotica veneziana, firmata dall’architetto Gian Battista Nicastro, e il suo parco in stile inglese, la raffinata vita di villeggiatura delle famiglie nobili siciliane dal Seicento in poi. Il museo espone un ricco patrimonio di dipinti, incisioni, fotografie, libri, maioliche e terrecotte, offrendo uno spaccato della cultura siciliana tra natura, arte e mondanità, e si propone come centro attivo per la tutela e la valorizzazione dei giardini storici dell’isola.
Ogni evento che prende vita a Villa Patti è il frutto di un lavoro immenso, spesso invisibile agli occhi del pubblico. Le compagnie teatrali amatoriali, animate da un amore autentico per la scena, si muovono con precisione e sacrificio. Montano scenografie con mezzi di fortuna, smontano sotto le stelle, si adattano a ogni imprevisto con una resilienza che ha del poetico. Non ci sono camerini dorati né pause comode: c’è chi mangia un panino sotto il sole cocente, chi sistema un costume con ago e filo pochi minuti prima dell’apertura del sipario, chi prova le battute tra un cavo da sistemare e una sedia da spostare.
Eppure, quando le luci si accendono e il pubblico prende posto, tutto questo scompare. Restano i sorrisi, la gioia di recitare, la magia di dare vita a personaggi e storie che parlano al cuore. Villa Patti diventa allora un teatro a cielo aperto, dove il dialetto siciliano risuona tra gli alberi, dove la risata si mescola al vento, dove l’arte si fa esperienza condivisa.