Un modello per le generazioni di ieri e oggi ? Lady Oscar

Può un personaggio di fantasia rappresentare un modello di riferimento per le ragazze di oggi sul ruolo della donna nella nostra società ? Ne parla ‘Lady Oscar. Immaginario femminista e libertà femminile’ (editore settenove, pag. 134), saggio di più autori dedicato alla filosofa femminista Monia Andreani morta prematuramente. Il testo inizia con un contributo della stessa Andreani che scoprì Lady Oscar da bambina e ora si interroga sulla validità di una figura che ha plasmato la generazione degli anni 80 e non solo, perché si fa portatrice “di valori collettivi quali giustizia, rispetto, dignità, quei valori della Rivoluzione francese privati da una visione borghese, lei che rappresenta l’elemento conservatore perché nobile e militare”. Oscar, attraverso le sue scelte libere come donna, cerca una misura nella propria vita e – anche se la sua identità rimane sempre in ombra – in lei ragazzi e ragazze possono identificarsi perchè il lato maschile (i valori di coraggio, lealtà, fedeltà) si fonde con quello femminile dove l’amore è la trasfigurazione di un’amicizia profonda, così “sceglie di essere se stessa incarnando un destino tragico ed eroico, da anima bella responsabile delle proprie azioni che segue principi che sono doveri”.

Per Francesca Palazzi Arduini Lady Oscar, amazzone senza regno, ha potuto compensare l’educazione di genere delle bambine nel periodo che fu trasmesso in tv, parlando della sua autrice Riyoko Ikeda come “incarnazione di quella emancipazione femminile dagli stereotipi di genere”. Susanna Scrivo ci presenta una breve storia del fumetto giapponese al femminile, mentre Fatima Farina e Alessandra Vincenti fanno una riflessione sul genere ieri e oggi, ricordandoci “come le donne si sono distinte per coraggio per essere arrivate a ricoprire ruoli maschili e l’educazione di genere – che è femminismo in pratica ed educazione alla relazione e alla libertà – dovrebbe essere trasversale rispetto alle materie scolastiche per poter costruire quell’idea di cittadinanza per cui Lady Oscar perse la vita”. Il libro si conclude con uno scambio di lettere tra Fatima Farina e Anita Redzepi, due generazioni a confronto su Lady Oscar che ha molto da dire sui rapporti di potere tra i sessi e “binarismo di genere e sessualizzazione delle donne, mettendo in scena i vincoli e le contraddizioni che le relazioni pongono alla nostra libera espressione”.