Caltagirone, infermieri demansionati: l’Asp condannata a risarcire decine di migliaia di euro

Un altro importante successo legale per il NurSind Catania nella battaglia contro il demansionamento infermieristico. Il Tribunale di Caltagirone, sezione unica, ha infatti condannato l’Asp di Catania a risarcire decine di migliaia di euro a ciascun infermiere in servizio presso il presidio ospedaliero “Gravina”.

Il giudice ha riconosciuto che i professionisti, per anni, sono stati costretti a svolgere mansioni inferiori rispetto alla propria qualifica, in violazione delle norme contrattuali, deontologiche e del principio stesso di valorizzazione delle competenze sanitarie. Una condotta ritenuta illegittima e lesiva della dignità professionale, che ha determinato un danno sia morale che professionale, ora finalmente riconosciuto anche in sede giudiziaria.

A rappresentare in giudizio gli infermieri è stato l’avvocato Domenico De Angelis, che ha saputo dimostrare in aula il danno sistematico subito da questi lavoratori.

Per il NurSind Catania, si tratta della decima sentenza favorevole ottenuta contro casi di demansionamento in provincia: un risultato che, secondo il segretario territoriale Salvo Vaccaro, va ben oltre la singola vicenda.

“Non è solo una vittoria per gli infermieri del Gravina – afferma Vaccaro – ma un messaggio forte e chiaro a tutte le aziende sanitarie che ancora oggi continuano a calpestare la professionalità dei nostri iscritti. È inaccettabile che chi opera ogni giorno per garantire la salute dei cittadini debba rivolgersi a un tribunale per ottenere il rispetto dei propri diritti e della propria dignità lavorativa.”

Il sindacato ribadisce l’impegno a vigilare costantemente e a intervenire ogni volta che emergeranno casi simili, chiedendo che venga sempre riconosciuto il valore del lavoro infermieristico, pilastro fondamentale del sistema sanitario nazionale.

Una sentenza che non solo fa giustizia per chi ha subito anni di svilimento professionale, ma che rappresenta anche un monito: la tutela dei diritti dei lavoratori della sanità non è un’opzione, ma un dovere per tutte le amministrazioni.