
Al centro dell’indagine un ventiseienne che attraverso la piattaforma on-line SICILIAPEI -Bando Caro Voli, avrebbe richiesto un rimborso per un ammontare di quasi 180 mila euro, ottenendone oltre 86 mila. È stata la stessa Regione Siciliana, insospettita dalle anomalie delle richieste, a bloccare altre elargizioni e a denunciare all’Autorita Giudiziaria.
Il ragazzo, oggi indagato, avrebbe contraffatto delle carte d’imbarco attraverso software di grafica riproducendone anche il QR Code. La Procura di Catania ha emesso un provvedimento di sequestro dei conti correnti e del conto titoli riconducibili all’indagato.
Esprime soddisfazione l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Alessandro Aricò: «Ringrazio la Guardia di finanza e la Procura di Catania per l’indagine sulla tentata truffa ai danni della Regione Siciliana relativa ai rimborsi sul caro-voli. La segnalazione era partita dagli uffici dell’assessorato delle Infrastrutture e della mobilità che avevano riscontrato alcune anomalie in seguito ai controlli di routine e alla costante attività di monitoraggio delle istanze di rimborso. Ho seguito la vicenda fin dall’inizio ed esprimo soddisfazione anche per il sequestro delle somme al centro delle indagini che potranno, in caso di condanna, essere recuperate dall’erario regionale. La misura contro il caro-voli si sta rivelando efficace, anche sul piano dei controlli, e sta aiutando tanti viaggiatori siciliani, a conferma della corretta strategia del governo Schifani».