WikinKiesta Spopolamento: San Michele di Ganzaria, tra storia antica e calo demografico moderno

Le origini del borgo risalgono all’epoca saracena, quando era noto con il nome di Yhanzaria, poi Cansaria. Il nome attuale deriva dalla Chiesa di San Michele. Popolato prevalentemente da coloni greco-albanesi, il centro vide un’importante fase di sviluppo sotto la dominazione angioina.

Nei registri di Federico II d’Aragona, risulta come signore di Cansaria Enrico d’Altavilla. Tuttavia, nello stesso periodo, compaiono anche Gentile da Padula di Caltagirone e i suoi eredi tra i possessori del feudo. In seguito, Giulia e Luigi Marano cedettero la signoria a Ranieri per volontà di Re Martino nel 1395. Dopo il 1447, il feudo passò alla famiglia Gravina.

Il 25 settembre 1534, un evento significativo segnò la storia del borgo: il barone Antonio Gravina stipulò un accordo con un gruppo di profughi albanesi, noto come i “capitoli di fondazione”. Secondo l’intesa, gli albanesi si impegnavano a portare sul posto trenta famiglie e a coltivare il feudo. In cambio, il barone avrebbe costruito per loro abitazioni definitive entro tre anni, offrendo inizialmente capanne provvisorie.


Una comunità oggi in calo

Attualmente, San Michele di Ganzaria conta 2.878 abitanti e si configura come un piccolo borgo dell’entroterra della Sicilia orientale. Come molti comuni simili, anche questo centro affronta una sfida crescente: il progressivo spopolamento.


Andamento demografico: 2001–2022

Il grafico allegato descrive l’evoluzione della popolazione residente dal 2001 al 2022, secondo i dati ISTAT aggiornati al 31 dicembre di ogni anno.

Dal 2018, i dati demografici fanno riferimento al censimento permanente della popolazione, che ha sostituito il metodo decennale tradizionale. Questo nuovo sistema unisce rilevazioni campionarie annuali e dati amministrativi, offrendo un quadro più dinamico e aggiornato.

Al censimento del 9 ottobre 2011, la popolazione censita risultava di 3.463 abitanti, mentre l’anagrafe comunale ne riportava 3.531: una differenza negativa di 68 unità (-1,93%).

Poiché il sistema di rilevazione è cambiato, il confronto tra i dati post-2018 e le serie precedenti (2001–2011 e 2011–2017) è possibile solo tramite ricostruzioni intercensuarie.