
Nella seduta urgente del consiglio comunale Mirabella ha deciso un aumento della Tari, provocando il malumore dell’opposizione (5 voti della minoranza contro 6 della maggioranza). Le giustificazioni per l’aumento vengono dal ragioniere Pietro Barbera che ha spiegato la necessità, in base al Piano Economico finanziario, di coprire il costo del servizio che corrisponde a € 707.490, altrimenti con le tariffe 2024 si creerà un buco di bilancio di 55.000 euro (c’è la novità di un bonus sociale rifiuti che sarà applicato in bolletta agli aventi diritto nel 2026). Il sindaco Giovanni Ferro ha ricordato che l’aumento delle tariffe, votate dai 15 comuni aderenti a Kalat Ambiente, per il 2025 ammonta al 7% ed è causato dall’aumento del costo di conferimento in discarica, dalle conseguenze dell’incendio negli impianti di Kalat Ambiente e dall’aumento Istat alla ditta Econord che gestisce la raccolta rifiuti.
Il consigliere di minoranza Giuseppe Giustolisi (foto) ha ricordato l’incremento della percentuale di raccolta differenziata con aumento tariffe Tari dell’8% nel 2023, del 9% nel 2024 e del 10% nel 2025. “Siamo di fronte ad un paradosso per cui più aumenta la percentuale di raccolta differenziata e maggiori sono gli aumenti. Per legge le tariffe non possono aumentare più del 7% mentre quelle proposte presentano un incremento del 10%. L’aumento delle tariffe dei tributi – decise dal Consiglio Comunale e non dall’Arera (Autorita di Regolazione per Energia, Reti e Arnbiente) che fornisce delle direttive – non può costituire una presa d’atto e la riduzione dell’Imu non potrà compensare l’aumento di Tari e Servizio Idrico”.