Da luogo abbandonato a presidio di salute: a Caltagirone si sogna una Casa della Comunità come a Torre Maura.


In un quartiere un tempo segnato dal degrado urbano e dall’abbandono, oggi a Torre Maura, nella periferia est di Roma, sorge un simbolo di rinascita e cura: la prima “Casa della Comunità SPOKE del Lazio”, inaugurata in via delle Averle 6. Dove per oltre trent’anni si trovava un centro sociale abusivo, ora si erge una moderna struttura sanitaria, frutto di un ambizioso progetto promosso dalla Giunta regionale del Lazio di Francesco Rocca e realizzato in soli otto mesi grazie alla collaborazione tra Regione Lazio, Municipio VI delle Torri e ASL Roma 2.
La nuova Casa della Comunità sarà pienamente operativa da settembre e offrirà un’ampia gamma di servizi:
– Medicina generale e ambulatori specialistici
– Presa in carico per patologie croniche
– Centro di ascolto per minori
– Centrale operativa territoriale connessa agli ospedali
Un modello replicabile: e se accadesse anche a Caltagirone?
Questa esperienza virtuosa può e deve ispirare anche la Sicilia. A Caltagirone, città ricca di storia ma spesso penalizzata da carenze nei servizi sanitari territoriali – ma anche in altri paesi intorno – un progetto simile potrebbe rappresentare una svolta epocale. Immaginiamo un edificio dismesso o sottoutilizzato — magari un’ex scuola, un magazzino comunale o un’area industriale abbandonata — trasformato in un presidio sanitario di prossimità, accessibile e integrato nel tessuto urbano.
Cosa servirebbe per realizzarlo anche in Sicilia, a Caltagirone o in altre città?
– Una sinergia tra Regione Siciliana, ASP di Catania e Comune di Caltagirone
– Fondi del PNRR o europei destinati alla sanità territoriale
– Coinvolgimento delle realtà locali, associazioni e cittadini
– Un progetto architettonico che valorizzi l’identità del territorio
Un presidio per la comunità, non solo per curare ma per prevenire.
Una Casa della Comunità a Caltagirone e anche nei paesi limitrofi non sarebbe solo un luogo di cura, ma un punto di riferimento per la prevenzione, l’ascolto e l’inclusione sociale. Un presidio che restituisce dignità a spazi dimenticati e che rafforza il legame tra cittadini e istituzioni.
Questa notizia potrebbe trasformarsi in una proposta per la realizzazione di una Casa della Comunità con uno slogan del tipo: “Da spazio abbandonato a presidio di salute e inclusione.”
In un momento storico in cui la sanità territoriale ha bisogno di essere rafforzata e resa più vicina ai cittadini, proponiamo la realizzazione di una “Casa della Comunità SPOKE” a Caltagirone o in altri paesi dell’entroterra siciliano, ispirandoci all’esperienza virtuosa di Torre Maura (Roma), dove un ex centro sociale abusivo è stato trasformato in un moderno presidio sanitario.
Obiettivi del progetto
– Restituire alla città uno spazio oggi abbandonato o sottoutilizzato
– Offrire servizi sanitari di prossimità, accessibili e integrati
– Rafforzare la prevenzione, la presa in carico delle cronicità e il supporto psicologico
– Creare un punto di riferimento per le fasce più fragili della popolazione
– Promuovere la rigenerazione urbana e il senso di comunità
Struttura e servizi previsti
La Casa della Comunità potrebbe sorgere in un edificio pubblico dismesso (es. ex scuola, magazzino comunale, ex sede ASP) e offrire:
– Ambulatori di medicina generale e specialistica
– Servizi infermieristici e assistenza domiciliare
– Presa in carico per patologie croniche
– Centro di ascolto per minori e famiglie
– Sportello psicologico e supporto sociale
– Centrale operativa territoriale in collegamento con gli ospedali
– Spazi per incontri, prevenzione e promozione della salute
Enti e altri coinvolti
– Comune di Caltagirone: individuazione dell’immobile e coordinamento locale
– Regione Siciliana – Assessorato alla Salute: finanziamento e indirizzo strategico
– ASP di Catania: gestione sanitaria e personale
– Associazioni locali, parrocchie, scuole, cittadini: co-progettazione e animazione sociale
– Fondi PNRR, europei o regionali: per la ristrutturazione e l’avvio
Appello alla comunità e alle istituzioni.
Si potrebbe chiedere al Sindaco, al Consiglio Comunale, all’ASP e alla Regione Siciliana di attivarsi per avviare un percorso partecipato che porti alla nascita della “prima Casa della Comunità di Caltagirone”
Un presidio che non sia solo luogo di cura, ma cuore pulsante della salute pubblica e della coesione sociale.