
CASTELTERMINI (AG) – Dal 22 al 25 maggio 2025, Casteltermini si prepara a celebrare la 358ª edizione della Festa di Santa Croce e della Sagra del Tataratà, uno degli eventi più antichi e suggestivi dell’intera Sicilia. Una manifestazione che intreccia devozione, folklore e identità collettiva, trasformando il borgo agrigentino in un palcoscenico vivente di spiritualità e tradizione.
Le origini della festa affondano nella leggenda: si narra che, nel feudo di Chiuddia, due mucche si inginocchiassero ogni giorno nello stesso punto. I pastori, incuriositi, scavarono e rinvennero una croce lignea, interpretata subito come un segno divino. Quel legno sacro – oggi custodito nell’Eremo di Santa Croce, costruito proprio sul luogo del ritrovamento – è ancora oggi al centro della celebrazione, simbolo di fede profonda e di appartenenza condivisa.
Elemento iconico e inconfondibile della festa è il Tataratà, una danza armata che richiama antiche simbologie, scandita dal ritmo ipnotico dei tamburi. I danzatori, avvolti in costumi tradizionali, si esibiscono in coreografie marziali incrociando le spade in un rituale che affascina e coinvolge. Le origini di questo rito restano misteriose: c’è chi lo considera un’antica celebrazione della fertilità, chi lo collega alle battaglie tra Mori e Cristiani, chi lo vede legato ai cicli della vita contadina. Quel che è certo è che il suo nome – “Tataratà” – rievoca con forza il suono stesso dei tamburi che pervadono il paese nei giorni di festa.
A rendere unico l’evento è anche la presenza dei Ceti, le quattro antiche corporazioni cittadine: Real Maestranza, Celibi, Borgesi e Pecorai. Ognuna rappresenta un frammento della storia sociale ed economica di Casteltermini e contribuisce attivamente alla festa con costumi, stendardi, cavalli bardati, cortei solenni e momenti rituali come la cavalcata e la processione della Croce. Un intreccio di ruoli e simboli che si tramanda da secoli e rinsalda ogni anno il legame della comunità con le proprie radici.
La Festa di Santa Croce è molto più di una manifestazione folklorica. È il momento in cui Casteltermini si racconta e si apre al mondo. Le strade si addobbano, le case si spalancano, i profumi delle specialità locali invadono l’aria e la festa diventa anche un’occasione per valorizzare il territorio, il suo artigianato, la cultura e l’enogastronomia. Un momento di incontro e condivisione in cui turismo e tradizione si fondono con armonia.
In un tempo in cui i legami si fanno sempre più fragili e le comunità rischiano di smarrire il proprio senso di appartenenza, la Festa di Santa Croce rappresenta un esempio virtuoso di resilienza culturale. A Casteltermini, il passato non è nostalgia ma forza vitale che ogni anno si rinnova. E al ritmo del Tataratà, la memoria collettiva diventa spettacolo, preghiera, danza. Un racconto autentico della Sicilia più profonda.