“Santa Margherita di Belìce: intervista esclusiva all’Assessore Debora Ciaccio”

Abbiamo incontrato Debora Ciaccio, Assessore alla Cultura del Comune di Santa Margherita di Belìce, per parlare del Festival del Gattopardo e dell’estate a Santa Margherita di Belìce.

Qual è il significato culturale del Festival del Gattopardo per il vostro territorio e come si è evoluto negli ultimi anni?

 

Il Festival del Gattopardo è molto più di un evento letterario: è un simbolo identitario, un ponte tra memoria e futuro, un motore di crescita culturale e turistica per Santa Margherita di Belìce e per l’intera Valle del Belìce. In vent’anni ha saputo evolversi, trasformandosi in una vera e propria piattaforma culturale, capace di attrarre autori di rilievo internazionale, artisti, studiosi e pubblico da tutta Italia e dall’estero. Oggi è riconosciuto come uno dei Grandi Eventi della Regione Siciliana ed è inserito nella Rete dei Festival Letterari 2025. È anche grazie a questo percorso che abbiamo registrato un +32% di presenze turistiche nel primo semestre del 2025: numeri che testimoniano un impatto concreto sul territorio.

 

 

 

 

Quali sono le principali novità dell’edizione di quest’anno rispetto alle precedenti?

 

L’edizione di quest’anno è particolarmente significativa perché celebra i vent’anni del Premio Tomasi di Lampedusa. Tra le novità, il conferimento del Premio ad Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice per Operazione Gattopardo, un’opera che intreccia cinema e letteratura in modo originale e potente. Tra gli ospiti della serata avremo l’attrice Violante Placido, il tenore Piero Mazzocchetti e per la prima volta ospitiamo i protagonisti della nuova serie Netflix Il Gattopardo – il regista Tom Shankland e l’attrice Roberta Procida. La serata finale vedrà la partecipazione del Maestro Nicola Fiasconaro, con una rievocazione enogastronomica de Il Trionfo di Gola del Gattopardo realizzata insieme a una brigata di lady chef del territorio. Inoltre, la Tavola del Gattopardo ha ricevuto il riconoscimento di Ambasciatrice dell’Identità Territoriale, un prestigioso titolo inserito nel progetto “Borghi Genius Loci De.Co.”.

 

 

 

Come viene coinvolta la cittadinanza, in particolare i giovani, nella realizzazione e partecipazione agli eventi estivi e al Festival?

 

Il coinvolgimento della comunità è uno degli aspetti fondamentali del nostro approccio. I giovani sono protagonisti dell’iniziativa Premio Officina del Racconto, che coinvolge ragazzi di 12 comuni della Valle del Belìce, valorizzando il loro sguardo e il loro potenziale narrativo. L’iniziativa è preceduta da tavoli interattivi intitolati Sullo stesso tavolo le nostre storie, che si svolgeranno dal 16 al 18 luglio. Anche nel calendario estivo abbiamo voluto inserire format pensati per i più giovani, come MasterChef Margheritese e Sogniamo insieme alla Margheritese, per stimolare creatività e senso di appartenenza. La cultura, per noi, è un processo condiviso.

Qual è stato il contributo dell’amministrazione comunale nell’organizzazione dell’Estate e del Festival? Ci sono collaborazioni con enti regionali o sponsor privati?

 

L’amministrazione ha svolto un ruolo centrale nella progettazione e nel coordinamento dell’intera programmazione, sia per il Festival che per il calendario delle Manifestazioni Estive 2025. Con grande senso di responsabilità, abbiamo costruito un’estate ricca di contenuti e totalmente gratuita per il Comune, grazie al sostegno integrale della Regione Siciliana. In un momento di dissesto finanziario, abbiamo scelto di non rinunciare alla visione, dimostrando che la buona amministrazione è possibile anche nei momenti più complessi. Le collaborazioni con enti regionali, come il Centro per il Libro e la Lettura del MiC e l’inserimento nella Rete dei Festival Letterari, hanno rafforzato ulteriormente il valore della nostra proposta.

Quali obiettivi culturali e turistici si propone di raggiungere il Festival del Gattopardo nel medio e lungo termine?

Il nostro obiettivo è consolidare Santa Margherita di Belìce come polo culturale permanente, punto di riferimento non solo per la letteratura ma per tutte le forme di espressione artistica e identitaria. Vogliamo far crescere il Festival come esperienza immersiva, che racconti il Gattopardo non solo come opera, ma come immaginario condiviso che attraversa cibo, cinema, teatro, paesaggio. In chiave turistica, puntiamo ad aumentare la permanenza media dei visitatori e ad attrarre nuove fasce di pubblico attraverso un’offerta sempre più integrata tra cultura e territorio. Il Festival è il cuore di un progetto più ampio: un atto d’amore verso la nostra terra e una sfida culturale che guarda al futuro.